La Cité Frugès et Le Corbusier : verso un’ architettura moderna

Cari amici, curiosi di nuovi orizzonti, 

Oggi partiremo alla scoperta di una realtà architettonica Patrimonio Mondiale dell’Unesco: la Cité Frugès.

La Cité Frugès sorge nel comune di Pessac, a qualche km dal centro di Bordeaux, ed è un complesso abitativo costruito nel 1926. 

Il progetto nasce dalla collaborazione tra due personalità straordinarie: Charles-Edouard Jeanneret Gris, detto Le Corbusier e Henry Frugès.

Charles-Edouard Jeanneret Gris, detto Le Corbusier, è un giovane architetto d’origine svizzera, installatosi a Parigi agli inizi degli anni ’20, assiduo frequentatore degli ambienti artistici più progressisti della capitale. 

Quando realizza la Cité Frugès, Le Corbusier è agli inizi della sua carriera, sono poche le opere da lui realizzate/ si presenta più come un teorizzatore che come un architetto di terreno. 

Dopo aver elaborato con il pittore Ozenfant la teoria del purismo in cui si afferma / in opposizione al cubismo , un ritorno all’ordine e alle forme semplici.

Le Corbusier è  alla ricerca di un’architettura che unisca estetica e funzionalità, un’architettura basata su forme pure e geometriche, che risponda alle nuove esigenze della società, che offra agli uomini le comodità e i benefici del progresso. 

E al centro della propria riflessione, Le Corbusier pone il problema degli alloggi destinati ai ceti meno abbienti.

Dall’altra parte abbiamo, Henry Frugès : un industriale bordolese, la cui famiglia ha fatto fortuna nell’importazione di prodotti coloniali e nell’industria dello zucchero. 

Henri Frugès É un uomo colto, raffinato, amante delle arti, lui stesso pittore, attento osservatore di tutto quel che di nuovo viene creato e teorizzato in ambito artistico. 

Henri Frugès viene a conoscenza delle teorie di Le Corbusier attraverso la lettura della rivista Esprit Nouveau e della sua opera “Vers une Architecture”. 

Sedotto dalle idee di Le Corbusier, gli affida dapprima la realizzazione di una piccola città operaia a Lège-Cap Ferret e successivamente lo invita a concepire un simile progetto a scala più grande a Pessac, località reputata per la sua aria pura e salutare, a pochi Km da Bordeaux. 

Henry Frugès dà carta bianca all’architetto, offrendogli l’opportunità di utilizzare Pessac come un terreno di sperimentazione, come luogo in cui poter mettere in atto le proprie teorie. 

Nel 1925, Le Corbusier insieme con il cugino Pierre Jeanneret, presentano un progetto che s’ispira alle città giardino inglesi, organizzate secondo principi di gerarchizzazione e diversità degli spazi urbani. 

Il progetto iniziale prevede la costruzione di c.a 150 unità abitative disposte lungo viali alberati e dotate di tutti i comfort che la modernità poteva offrire.

Una piazza pubblica e alcune attività commerciali fanno  ugualmente parte di questo progetto.  

Ma diverse difficoltà di carattere tecnico, amministrativo e economico ne impediscono la completa realizzazione e soltanto 51 alloggi saranno costruiti.

Seguendo dei principi di standardizzazione e partendo da moduli base di 5m x 5 e di 2, 5 x 5, Le Corbusier dà vita a diverse tipologie di case : 

  • le case a quinconces : blocchi di 6 case costituite da un modulo base, prolungato da una cellula supplementare, disposta alternativamente lato giardino e lato strada
  • le case a zigzag : create secondo lo stesso principio delle case aquinconces, ma appunto con una disposizione a zig zag 
  • le case gemelle : su due livelli, dotate di un tetto terrazza, parallele e con orientazione contraria. 
  • le case grattacielo : blocchi costituiti da due case addossate l’una contro l’altra, su tre livelli e un tetto-terrazza accessibile da una scala esterna ; 

Photo MaisonsArcades

  • le case ad arco : case a banda unite tra loro da un arco ; 
  • le case isolate : soltanto due abitazioni erano state previste secondo questo schema, e solo una è stata realizzata: la casa Vrinat, su due livelli e un tetto terrazza  accessibile da una scala esterna 

Nella Cité Frugès, terreno di sperimentazione, Le Corbusier mette in atto i suoi 5 punti dell’architettura moderna :

– l’impiego di pilotis

– il piano libero e quindi l’eliminazione di muri portanti interni

– la facciata libera 

– le finestre a banda 

– i tetti terrazza

Le case hanno forme semplici e geometriche 

Sono ben equipaggiate e dotate di confort moderni: garage, lavanderia, riscaldamento centralizzato, sala da bagno con doccia e sanitari, giardini e terrazze. 

Le superfici sono modeste, dai 70 ai 100 m2,  ma Le Corbusier  mette in atto una serie di  soluzioni che danno l’impressione di spazi ampi e aperti; come per esempio i caminetti staccati dalla parete, gli angoli arrotondati, le grandi terrazze e gli spazi aperti al di sotto di pilotis. 

La luce, gli spazi verdi e la policromia sono in questa realizzazione elementi fondamentali: 

Il colore, in particolare, serve a mettere in rilievo alcuni elementi architettonici  e viene sapientemente utilizzato allo scopo di conferire uniformità o per creare alternanza tra i diversi blocchi di edifici.

La terra di Siena, il blu oltremare, il verde inglese sono, insieme con il bianco, i colori che tingono queste case.

Diverse sono le istanze a cui risponde questo progetto: 

  • istanze di carattere sociale, in quanto l’obiettivo di H. Frugès era quello di facilitare ai ceti meno abbienti l’accesso alla proprietà privata, un disegno possibile grazie al ricorso alla standardizzazione che permette costi meno elevati di costruzione. 
  • istanze di carattere artistico e urbanistico, portate avanti da Le Corbusier e sposate da H. Frugès, in cui si fa strada un nuovo concetto di casa basato su principi di funzionalità ed estetica, attuati secondo norme di standardizzazione che assicurino tuttavia una certa varietà. 

Ma non solo: 

  • La casa dell’operaio è considerata alla stessa stregua della casa aristocratica e borghese, ovvero come un’opera d’arte. 

Dopo anni di oblio e trasformazioni, oggi, 25 case sono state ristrutturate e riabilitate e il Quartiere Moderno Frugès riprende forma e anima. 

La casa emblema del quartiere è la casa a grattacielo. 

La Maison Frugès, di proprietà del comune di Pessac, ne è un formidabile esempio.  

É aperta al pubblico ed è visitabile tutto l’anno, su prenotazione. 

Nel 2016 La Cité Frugès è stata inserita nel Patrimonio mondiale dell’Unesco. 

Leave a Reply

You must be logged in to post a comment.